La corsa è un'attività fisica da sempre praticata dall'uomo ed è l'attività sulla quale si basa la stragrande maggioranza delle attività sportive. Si definisce come "corsa", l'andatura umana o animale composta da una prosecuzione di balzi, in cui in una prima fase, un piede rimane a contatto con il terreno; nella fase successiva il piede si stacca da terra insieme al resto del corpo (per questo si chiama fase di volo), fino a quando atterra l'altro piede. Si contraddistingue dalla camminata, mentre la marcia (in cui il corpo mantiene sempre il contatto con il terreno) e ogni altra versione agonistica della corsa rientrano nel podismo.
Nella biomeccanica dell'appoggio del piede a contatto col suolo vi sono due tipi di malposizioni più o meno accentuate: la pronazione e la supinazione.[1][2]
Un allenamento normalmente si svolge con apposite scarpe da ginnastica, su un periodo di corsa a bassa velocità detto anche fondo lento di 20 minuti circa, definito di riscaldamento simile per andatura allo jogging; ed una seconda fase con esercizi di allungamento dei muscoli o stretching. Per imparare vi sono alcuni tipi di corsa base che servono a migliorare la tecnica:
Corsa skippata: è quasi sul posto con elevata frequenza degli arti dove i superiori compensano gli inferiori, la gamba si alza fino a che la coscia è parallela al terreno mentre l'altra è distesa; si avanza sbilanciandosi appena.[3]
Corsa calciata dietro: è una variazione della precedente in quanto mentre una è sempre distesa l'altra si chiude indietro dal ginocchio alla caviglia.[4]
Corsa saltellata: sempre quasi sul posto con lieve avanzamento di balzi verticali rimbalzando contemporaneamente nel contatto al suolo e mantenendo pari le punte dei piedi. Un ginocchio in avanti rispetto l'altro per compensare l'opposto avambraccio si alterna.[5]
Corsa ruotata: con le caviglie si corre come se si pedalasse su una bicicletta immaginaria.
Corsa balzata: somiglia per tecnica alla specialità del "salto triplo" ma viene sforzata così ogni battuta, idealmente coincide con la massima velocità di corsa.[6][7]
La suddivisione è data dal differente utilizzo delle fonti energetiche e quindi dai diversi metodi di allenamento. Nelle corse veloci è predominante lo sforzo anaerobico, mentre in quelle di resistenza è predominante lo sforzo aerobico dei muscoli; dove cambia anche la struttura delle scarpette chiodate sostituite anche in gara da quelle da strada nella marcia e nella maratona. Nelle competizioni di resistenza (come tutte le specialità aerobiche) consolidati studi evidenziano concreti benefici per la salute; peculiarmente di tipo cardiaco.
Le diverse discipline prendono il nome dalla lunghezza del tracciato (in metri) e dalla presenza degli ostacoli.
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